Per molti genitori un nome misterioso che fa riferimento ad una cultura lontana, che parla per immagini e non per lettere; una tradizione e un approccio che poi ritrovano applicata ogni volta portano i propri figli in palestra.

Spieghiamo allora perché abbiamo chiamato così l’Associazione di cui tutti siamo parte.

Ji   se stessi Ta gli altri Kyo insieme Ei benessere, mutua prosperità Uniamo i concetti in un’unica espressione e avremo un significato che possiamo liberamente tradurre in

Ji ta kyo ei = Tutti insieme per crescere e progredire

La base solida su cui si fonda la nostra Associazione è dunque il principio per cui Insieme agli altri, in collaborazione con gli altri, si può migliorare. Proviamo ad applicare il principio alla pratica judoista: In palestra il judo non si pratica da soli, ma con la collaborazione di un compagno “disposto” ad aiutarci” nello studio delle tecniche, alle proiezioni, a correggere gli errori per aiutarci a progredire. A nostra volta si deve essere disponibili nei confronti dell’altro. A tutti i livelli di pratica dai bambini ai grandi Campioni e Maestri. Nella vita quotidiana la disponibilità, la collaborazione con l’altro porta inevitabilmente ad un miglioramento non solo personale, ma collettivo.

Un secondo principio fondamentale per la pratica del Judo è Sei ryoku zen yo

Sei energia vitale Ryoku potere-forza Zen buono, giusto Yo uso Uniamo i concetti in un’unica espressione e avremo un significato che possiamo liberamente tradurre in

Sei ryoku zen yo = miglior impiego dell’energia fisica e mentale

Nella pratica del Judo, infatti, sfruttando al meglio le nostre capacità fisiche ci si applica ad allenare il movimento, a studiare la tecnica cercando di sfruttare al meglio le nostre capacità usando meno forza, cogliendo l’attimo per ottenere una maggiore efficacia. E’ un principio fondamentale del judo: le tecniche devono essere applicate sfruttando movimento e forza dell’avversario ottenendo cosi un risultato positivo con il minimo impiego di forza. Principio che si applica benissimo anche nella vita quotidiana fuori dal dojo. Dobbiamo impiegare al meglio le nostre capacità, dobbiamo saper sfruttare nel modo migliore le opportunità che ci vengono poste per ottenere il risultato, utilizzando tutte le nostre potenzialità fisiche e mentali

Infine, il terzo principio Rei no kokoro

Rei rispetto No Kokoro spirito Uniamo i concetti in un’unica espressione e avremo un significato che possiamo liberamente tradurre in

Rei no kokoro spirito del rispetto

Il fondamentale Rispetto di sé,degli altri e dell’universo. Arrivare in orario alle lezioni, avere il judogi pulito, indossare ciabatte dallo spogliatoio al tatami e lasciarle in ordine al bordo, lasciare gli abiti in ordine nello spogliatoio, non dimenticare il saluto quando si entra ed esce dal tatami……. Il rispetto si manifesta attraverso una pratica corretta ed attenta, ottenuta mediante il raggiungimento di un giusto atteggiamento mentale e spirituale. Rispetto non vuole dire servilismo. Il rispettare gli altri è alla base della buona convivenza, del rapportarsi verso gli altri. Di Rispetto avevamo già parlato in un altro articolo Link

Ma JUDO cosa significa?

Alcuni di voi certamente lo sanno già, ma per i più nuovi vogliamo ricordare che il termine deriva da 2 concetti Ju cedevolezza. E’ il principio che consiste nel cedere ed adattarsi alle intenzioni del compagno, al fine di pervenire alla soluzione di un problema: realizzazione di una tecnica, vittoria di una competizione, al benessere della vita quotidiana Do via o metodo impiegato per sviluppare la propria personalità e il proprio carattere attraverso l’esercizio fisico, lo sport, lo studio, il lavoro… Avete altre domande? Ci sono altri termini giapponesi che vi incuriosiscono?