Nuovo articolo sui consigli per la lettura estiva …di approfondimento.

In questo articolo si parla di Pranayama l’arte della respirazione, un aspetto molto importante nella pratica di questa antica disciplina, un’arte millenaria basata su un sistema armonico di sviluppo del corpo, della mente e dello spirito di un ogni essere umano.

Nella pratica dello yoga, per Pranayama si intendono tutte quelle tecniche di respirazione menzionate nei libri. Pranayama, però, ha un significato molto più profondo.

La vita inizia con un inspiro, e finisce con un espiro. E’ un dato di fatto, una legge universale che non fa distinzioni alcune.

Ed è proprio la convinzione che i nostri respiri siano in qualche modo contati, e che con quanti meno ne facciamo più a lungo viviamo, che ha dato origine alle tecniche respiratorie conosciute con il nome di pranayama.

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Secondo uno dei più a testi di Hatha Yoga, gli Yoga Sutra di Patanjali, pranayama costituisce uno degli otto stadi dello yoga, in realtà, con il termine Pranayama non si intendono solo le tecniche di respirazione utilizzate dallo yoga, ma il meccanismo attraverso il quale è possibile assorbire e controllare il prana, ovvero l’energia vitale, con lo scopo di rendere la mente stabile, forte, tranquilla e di poterne risvegliare le potenzialità latenti.

Prana, significa energia, o soffio vitale che riempie l’universo, si tratta dell’energia vitale che scorre all’interno di ogni essere, e rappresenta quindi la nostra fonte di sostentamento.

La principale sorgente di prana è in assoluto l’aria che respiriamo, ma in realtà lo assorbiamo anche dai cibi e dalle bevande.

Il prana infatti viene assorbito tramite le mucose del naso e dai recettori nervosi dell’apparato respiratorio, ma anche attraverso le terminazioni nervose della lingua e della gola.

La parola ayama vuol dire invece liberazione, espansione. La parola pranayama significa quindi «estensione o espansione della dimensione del prana».

Ovvero, un metodo per assorbire e indirizzare l’energia vitale nel corpo, rendere la mente stabile e raggiungere un livello superiore di coscienza.

Sempre secondo gli Yoga Sutra di Patanjali, il gradino che precede il pranayama è costituito dalla pratica degli asana, cioè le posizioni, che hanno lo scopo preparatorio di rendere il corpo agile, flessibile e rilassato, liberandolo da movimenti nervosi e tensioni muscolari.

Quando il corpo è sotto controllo, è facile rivolgere l’attenzione al respiro, che funge da tramite tra la materialità del corpo e la spiritualità della mente, e questo ci permette, attraverso il pranayama, di raggiungere l’unione di questi due elementi, per poi passare al gradino successivo, ovvero la meditazione profonda, attraverso la ritrazione dei sensi.

I benefici del pranayama sono, infatti, numerosissimi:

  • Facilita l’eliminazione delle tossine.
  • Migliora la circolazione sanguigna e linfatica.
  • Ottimizza l’azione filtrante dei reni.
  • Tonifica il sistema nervoso.
  • Agisce positivamente sulla memoria.
  • Aiuta la digestione.
  • Libera da pensieri negativi e dalle paure che immobilizzano l’intento.
  • Purifica le nadi. (I canali energetici del corpo)
  • Stimola la milza.
  • Equilibra il sistema ghiandolare.
  • Rinforza il sistema immunitario.

Il Pranayama funziona perché, durante la pratica, utilizziamo appieno la nostra capacità polmonare, migliorando quindi l’ossigenazione di tutto il corpo a beneficio di ogni singola cellula. Gli organi non ricevono solo ossigeno ma ricevono anche sangue in abbondanza e la loro efficienza viene incrementata. Le variazioni di pressione nella cassa toracica vengono intensificate, e ciò significa una migliore circolazione del sangue tra una cavità e l’altra. I cambiamenti di pressione sollecitano gli organi che  vengono compressi e decompressi migliorandone le funzioni.

Con un po’ di allenamento nella pratica del pranayama, si possono sperimentare pace mentale, riduzione delle tensioni, aumento del senso di benessere, ordine e disciplina del proprio comportamento.

Per questo la pratica delle tecniche di pranayama può potenzialmente apportare miglioramenti ad ogni aspetto della nostra personalità.

La respirazione è un processo naturale che ci accompagna durante tutto il corso della nostra esistenza:

  • Attraverso l’inspiro, assimiliamo l’ossigeno necessario al mantenimento del corpo.
  • Attraverso l’espiro eliminiamo tossine dannose al corpo, come l’anidride carbonica.

A differenza di altri processi involontari, come ad esempio la digestione, la respirazione è un atto involontario con il quale possiamo in qualche modo interagire; possiamo infatti decidere di respirare in modo più o meno profondo, o addirittura arrestare il respiro per un breve periodo.

     

Questo succede perché esistono dei centri nervosi che regolano l’attività respiratoria, mandando l’impulso che permette l’inspirazione e l’espirazione. Attraverso altri impulsi cerebrali invece, possiamo parzialmente inibire i processi involontari e decidere quindi come respirare.

Durante la pratica del pranayama, tutti i muscoli del corpo sono rilassati e tutto ciò aiuta a mettere corpo e mente in uno stato di riposo completo e ad eliminare le tensioni mentali, e ha una grande influenza sulle le funzioni fisiologiche.

La cosa interessante è che tutti possono praticare le tecniche di pranayama.

Letture consigliate:

Teoria e pratica del pranayama, B.K.S Iyengar, Edizioni Mediterranee

Pranayama, la dinamica del respiro, A. Van Lysebeth, Edizioni Mediterranee

Si ringraziano le fonti Yoganride, Il giornale dello Yoga

Chiara Corbetta, insegnante corso di yoga