Continuiamo a conoscere il mondo yoga.

Oggi si parla della posizione Shavasana, la posizione del rilassamento finale.

In sanscrito, shava significa “cadavere” e asana “posizione”, per cui shavanasa viene tradotta letteralmente in “la posizione del cadavere” o “la posizione del morto”.

Questa posizione viene praticata alla fine di qualsiasi sessione di yoga ed ha lo scopo di far rilassare profondamente sia il corpo che la mente.

La posizione ha anche il fine di far stabilizzare tutti i benefici ottenuti durante la pratica, di farli arrivare in profondità.

Praticare shavasana sembra facile, ma in realtà è la posizione più difficile e la più importante.

 

“Lasciarsi andare è l’asana di gran lunga più difficile”

B.K.S. Iyengar

 

Shavasana ci connette nel profondo, in un modo nuovo. Nel completo rilassamento, il corpo si libera e la coscienza dovrebbe risorgere indisturbata.

E’ quindi importante capire che praticare shavasana non significa farsi una bella dormita alla fine della lezione!!

Svolgimento:

Sdraiati a pancia in su sul tappetino, distendi le gambe e allunga le braccia lungo il torso con i palmi delle mani rivolti verso l’alto.

Se hai problemi di schiena, puoi decidere di sdraiarti su un fianco e assumere la posizione fetale.

Se preferisci e ti fa sentire più a tuo agio, puoi appoggiare i palmi delle mani sul ventre.

Ricorda, devi rilassarti! Quindi dobbiamo cercare di togliere anche le piccole tensioni.

Dopo aver fatto i dovuti aggiustamenti per essere il più comodo possibile, trova la posizione giusta e d’ora in poi cerca di rimanere assolutamente immobile. l’immobilità del corpo porta calma nella mente.

Chiudi gli occhi e porta l’attenzione sul corpo e, dal basso verso l’alto (dai piedi fino alla cima del capo), rilassalo completamente.

Anche se all’inizio ti sembrerà difficile, con la pratica constante, ti renderai conto che portando l’attenzione sulle diverse parti del corpo, queste si ammorbidiranno, si lasceranno andare al loro stato naturale, libere da tensioni e contratture.

Rimani in shavasana dai 5 ai 15 minuti.

Mentre ti rilassi nella posizione, nota il ritmo del tuo respiro. Non controllarlo, ma nota come, quando impari a lasciarti andare, il tuo respiro diventa più leggero.

L’obbiettivo è raggiungere uno stato di rilassata consapevolezza.

 

Anche il modo in cui si esce dalla posizione è fondamentale.  Spesso molti yogini si alzano improvvisamente dal tappetino, ma così facendo alcuni dei benefici di quest’asana possono perdersi. Alzarsi improvvisamente può produrre un rilascio di adrenalina, che ti lascerà molto meno rilassato. Porta invece le ginocchia verso il petto e poi rotolati sul fianco destro. Se possibile, mantieni gli occhi chiusi anche in questa fase per aiutarti a mantenere i sensi rivolti all’interno e quando sei pronto, ti riporti seduto con una nuova consapevolezza.