Deriva dal ju-jutsu, un genere di lotta senza esclusione di colpi, basato su tecniche d’attacco e difesa senz’armi o con armi corte già noto in Giappone 2000 anni fa.
Quando iniziò il suo declino alla fine del secolo XIX, Jigoro Kano si propose di riesumarlo e al tempo stesso di trasformarlo operando una sintesi tra le diverse tecniche e i diversi stili secondo i quali era praticato.
Egli si propose di trasformare un’arte all’origine di autodifesa in pratica sportiva. Obiettivi essenziali del judo sono la massima valorizzazione dell’energia umana in ogni suo aspetto fisico e morale e il raggiungimento da parte dell’individuo di una condizione di armonia nei rapporti coi suoi simili.
Nella pratica il judo richiede un’estrema abilità nei movimenti e una capacità di studio psicologico dell’avversario per costringerlo a perdere l’equilibrio e quindi immobilizzarlo. pertanto necessaria una piena conoscenza delle leggi dell’equilibrio del corpo umano al fine di neutralizzare o addirittura utilizzare a proprio vantaggio, l’eventuale superiorità fisica dell’avversario.