Nei giorni scorsi si sono aperte le paralimpiadi di Tokyo 2020. Senza dubbio una edizione magica per l’Italia che ha iniziato fin dall’inizio a collezionare medaglie in molte discipline.

Anche il judo ha saputo riservare delle belle soddisfazioni.

Il Judo paralimpico è un adattamento del judo per atleti con disabilità visive (ipovisione e cecità) che si gioca secondo le regole della International Judo Federation, seppur con opportune modifiche.

Il Judo è l’unica arte marziale presente ai Giochi paralimpici. Questo sport è entrato nel programma paralimpico nel 1988 a Seul per gli uomini, nel 2004 ad Atene anche per le donne.

Cosa è successo a Tokyo 2020?

Carolina Costa, messinese doc, ha portato una medaglia,  di bronzo, storica perché è la prima del judo Paralimpico femminile italiano.
Ed è la prima volta in assoluto che si qualificano due atlete ai giochi Paralimpici.
L’altra grande Atleta è Matilde Lauria, sordo cieca, ed è l’unica atleta di tutta l’edizione di Tokyo, per tutte le discipline, ad avere doppia disabilità sensoriale. Matilde si è qualificata settima.

Insomma io e Roberto Tamanti siamo stati testimoni di un’ edizione storica ed emozionante come non mai. Peccato per la semifinale di Carolina, poteva vincere ma l’emozione è la foga di vincere, la sua è la prima edizione, da prima del ranking, l’hanno disorientata. Ha perso contro la Baibatina, Kazaka, dopo aver battuto la statunitense Davids. La finale per il bronzo è stata solo una questione di secondi e Carolina ha vinto per wazari in piedi e wazari in osaekomi contro l’Ucraina Harnick.

Per Matilde tanta soddisfazione per aver combattuto contro avversarie più giovani e più forti con coraggio e voglia di vincere.

Per Carolina l’emozione più grande di aver dedicato la vittoria alla sua famiglia e al suo allenatore, in particolare al suo papà che non c’è più che le ha insegnato i primi passi nel judo. La sua voglia di vincere la proietta già a Parigi 2024, come dice lei l’oro di Parigi deve essere mio.

 

Per Matilde le olimpiadi hanno un sapore che sa di rivalsa per chi come lei, sordo cieca, viene chiamata silenziosa. Oggi Matilde ha dato voce e speranza a chi non la vede e non la può sentire.


Il mio pensiero è quello che questa straordinaria PARALIMPIADE per il judo non vedenti dia l’inizio di un percorso che ridia dignità a questa grande popolazione di judoka che è animata dalla stessa grande passione dei judoka normodotati e dalla stessa grande Forza.
Ringrazio il Maestro Tamanti, che conosco e rispetto da sempre, per aver rappresentato storia e tradizione del judo non vedenti è non solo.

Grazie a lui, alla Fispic e al suo Presidente Sandro Di Girolamo, che senza clamori, senza budget e senza fronzoli il judo non vedenti è arrivato ad essere una realtà che non si può più ignorare.

Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato e supportato!

Silvio Tavoletta
Team Leader della squadra e Direttore Tecnico Judo per Tokyo 2020 paraolimpiadi